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martedì 19 aprile 2016

✎Recensione ▫ La ragazza del buio di Anna Lyndsey

Salve lettori come state? Io sto scrivendo un po di post per avvantaggiarmi e uno di questi è proprio una recensione. Sapete, non ero sicura che avrei letto questo libro dato che era trascorso molto tempo da quando l'avevo chiesto alla Garzanti ma poi me lo sono visto recapitare. Appena avevo letto la trama del libro sono rimasta del tutto sorpresa e mi sono subito documentata in proposito. Quando mi trovo davanti storie vere che presentano malattie rare ho sempre il dovere di leggermi queste autobiografie che portano alla luce verità scomode come questa. Ora vi lascio alla recensione ma prima i dati del libro:
❝ La ragazza del buio
di Anna Lyndsey ❞

Editore:
Garzanti - Data di uscita: 17 Settembre 2015 - Prezzo: 16.90€

Voto: ////////

Trama: Anna è una ragazza come tante. Ama il cielo azzurro, il vento tra i capelli, il profumo del mare d'inverno. Ama Pete, il ragazzo che ha appena conosciuto. Ma un giorno tutto cambia. Anna sta lavorando come sempre al computer quando improvvisamente sente la sua faccia bruciare di un dolore insostenibile. I vestiti non riescono a proteggerla. La pelle di tutto il suo corpo non sopporta il contatto con un solo raggio di luce. Prima il computer, poi le lampade dell'ufficio, infine il sole. La diagnosi non le lascia scampo: una rara forma di allergia alla luce. Non c'è modo di curarla, Anna può solo lenire il dolore vivendo completamente al buio, isolata nella sua stanza. Eppure, quella che sembra una condanna alla solitudine e all'infelicità diventa l'occasione per una nuova vita. Una vita fatta di colori diversi da quelli che possiamo immaginare. Più vividi, più amati. Una vita fatta delle parole dei libri che ascolta e che disegnano l'oscurità di forme sempre nuove. Una vita piena di amore, quello per Pete, l'uomo che ha deciso di rimanere accanto a lei. L'uomo che la ama di un amore ogni giorno più forte, nonostante le difficoltà. Perché il loro abbraccio può illuminare anche la più buia delle notti.

Recensione
Come potete vedere sopra non ho dato un voto a questo libro. E' una storia vera e tratta un tema delicato, una malattia rara che ancora non ha una cura e che spinge le persone a vivere in un ambiente protetto e chiuso senza una giusta assistenza e dimenticati dal sistema sanitario. Dare un giudizio come bello o brutto lo troverei fuori luogo, sopratutto verso tutte quelle persone che ad oggi vivono una vita con una malattia estremamente invalidante.
Anna è una donna che ci racconta la sua malattia passando da un argomento all'altro, dall'andamento della sua patologia fino alle attività che compie al buio, alle sue paure più nascoste, le piccole vittorie e le ricadute che fanno parte della sua vita. Non esistono capitoli, ma "frammenti" in cui in ognuno di essi si affronta un particolare preciso, spesso sono ripetuti come i giochi al buio o i suoi audiolibri che descrive con vivo interesse.  
E' una persona che cerca di vivere delle piccole cose che la sua condizione le offre, ma alle volte la solitudine la spinge a fare pensieri oscuri, le sue paure più nascoste escono dalle pagine e ti trafiggono il petto provando compassione per la sua situazione e rabbia verso quei medici che si ostinano a indossare i paraocchi facendo diventare questi malati cronici dimenticati dal mondo.
Accanto a lei il suo fidanzato Pete, di cui ho apprezzato che le sia rimasto accanto, è un uomo molto chiuso e spesso ti chiedi quali siano i suoi sentimenti verso Anna, non è un tipo affettuoso ma è comunque presente e la aiuta a documentarsi su cure (molte alternative) che possano alleviare il suo dolore.
Sebbene il romanzo riesca a suscitare al lettore emozioni forti, ci sono momenti in cui l'autrice affronta il romanzo con distacco, forse a causa dello stile del testo che tendeva ad essere ricco di termini complessi e ricercati. Avrei puntato su qualcosa di più colloquiale per cercare un contatto intimo tra autore e lettore. E' quasi un blocknotes in cui annota le cose e se da una parte ti apre gli occhi sulle difficoltà della vita dall'altra avrei puntato su una storia più personale ma capisco che lei non ha questa inclinazione, ognuno di noi è diverso nell'esprimere il proprio dolore.
Consiglio il libro, ho sempre pensato che nella vita bisogna vedere non solo il bello ma anche il marcio, che ci sono persone che hanno il diritto di alzare la voce e di poter far conoscere la propria storia.
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12 commenti:

  1. Avevo già adocchiato questo libro, il fatto che sia una storia vera lo rende parecchio interessante.

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    1. Concordo, storie di questo genere sono più belle proprio quando sono scritte da chi vive direttamente la malattia.

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  2. E' una bella recensione, ma personalmente non credo che leggerò il libro!

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    1. E' un libro che bisogna essere preparati psicologicamente per leggere!

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  3. Il libro l'ho visto in libreria ma non mi ero mai informata... però ora ci farò un pensierino, grazie per avermelo fatto scoprire! :)

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  4. Oddio, non lo conoscevo minimamente. Leggendo quello che hai scritto, la mia testa si è riempita di domande. Come è possibile che la malattia si manifesti così all'improvviso? Ma è tratto da una storia vera (e quindi ci sono anche parti inventate) o sono tutti fatti reali dal primo all'ultimo? Mi hai incuriosito tantissimo, aggiungo in WL.

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    1. Purtroppo le è successo proprio così. Pensa che prima la parte interessata era solo il volto poi la situazione è precipitata e si era steso a tutto il corpo. Praticamente non sopporta nessun tipo di luce, solare o artificiale. E' una storia vera, se leggi su internet trovi degli articoli in proposito basta scrivere il nome dell'autrice!

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  5. Le storie di questo genere mi piacciono molto, sembra molto bello

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    1. Storie di questo tipo ti fanno comprendere e accettare molte cose che davi per scontato.

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  6. Mi hai fatto venir voglia di leggerlo. T---T (la faccina triste/disperata è perché mi sto' già preparando; molto probabilmente, infatti, la storia mi farà piangere e piangere...)

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    1. E' dura leggere il dolore di una persona e sapere che non puoi aiutarla in nessun modo.. poi libri di questo genere portano alla luce malattie di cui non conosciamo nemmeno l'esistenza..

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